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     Le malattie che più spesso colpiscono denti e le gengive sono la carie e le infiammazioni gengivali. Entrambe sono causate dalla placca batterica, un insieme di diversi microrganismi, che si deposita sui denti. Se non viene quotidianamente asportata mediante spazzolino e filo interdentale, la placca trasforma gli zuccheri dei cibi in acidi che erodono lo smalto provocando la carie, mentre a livello del solco gengivale si trasforma in tartaro che, a poco a poco, si infiltra profondamente danneggiando il parodonto, ossia quell’insieme di tessuti deputati al mantenimento del sostegno dentale.

    La battaglia contro la carie inizia alla nascita ed anche prima: infatti lo smalto dentario può essere rinforzato dall’assunzione di fluoro prima che il dente spunti dalla gengiva. Questo vale sia per i denti da latte che per quelli permanenti. La dose giornaliera di fluoro deve essere prescritta dal dentista in base all’età del bambino ed alla dieta: alcuni tipi di acqua, ad esempio, contengono già del fluoro.

    In seguito è bene abituare i bambini ad usare lo spazzolino fin dalla comparsa dei primi denti, aiutandoli base alle loro capacità manuali. E’ importante pulire i denti subito dopo aver mangiato ed evitare di consumare cibi dolci (caramelle, gomme da masticare, bibite gassate, ecc.) al di fuori dei pasti.
    Assolutamente da evitare è l’abitudine di cospargere il succhiotto o la tettarella del biberon con miele o zucchero: la cosiddetta “carie da biberon” è una delle forme di carie peggiori che può portare alla distruzione completa dei denti. In ogni caso è necessario interrompere l’uso del succhiotto entro i 3 – 4 anni di età in modo da non alterare la corretta eruzione ed allinemento dei denti permanenti.

    In età più avanzata, un buon modo per ridurre il rischio di carie è la sigillatura dei solchi dentari. Si tratta di chiudere le fessure presenti sulla superficie masticante dei molari e premolari, con un materiale sigillante ed invisibile in modo da proteggere le zone più a rischio di insorgenza di carie perché ritentive della placca batterica (come appunto lo sono i solchi intercuspidali).

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